Se è ormai risaputo che i fondi statali indirizzati all’ ambito culturale sono sempre i primi ad essere tagliati, risulta quanto mai fondamentale riconoscere la storia e lo straordinario patrimonio umanistico di cui il nostro paese ci omaggia: uno dei luoghi italiani più vivi di quelli dedicati all’arte è senza dubbio il Teatro della Scala di Milano.
Poco più di un mese fa ho avuto l’immenso onore di assistere all’ opera “il Don Giovanni” di W. A. Mozart in questo raffinato ed elegante teatro. Grazie ad un iniziale stimolo della nostra insegnante noi ragazzi di liceo siamo stati travolti dalla passione per il teatro, unica forma di spettacolo che possiede lo speciale pregio di regalare allo spettatore la magia di poter vedere l’arte realizzata proprio davanti ai suoi occhi. Dopo aver sistematicamente assistito a svariate rappresentazioni nel locale, in particolare presso il teatro “Petruzzelli” di Bari che, occorre evidenziare, vanta cura e rispettabilità in abbondanza, siamo giunti a Milano e la sensazione di preziosità avvertita nel varcare la soglia della Scala lascia ancora i brividi al ricordo.
Nonostante fossimo in ultima fila audio e visuale erano ottimi, non avrebbe costituito alcuna differenza sedere proprio sotto il palco, che pareva sconfinato grazie a uno studio scenografico senza paragoni; eppure non era abbastanza, perché l’opera coinvolgeva ogni sezione della magnifica sala. Camminare per i corridoi durante l’intervallo aveva il potere di ricondurre temporaneamente alla realtà e allo stesso tempo di trasportare in un altrove indefinito, fatto di alta moda, profumi esotici, champagne e lingue di tutto il mondo. Pare quindi riduttivo affermare che è stato come svegliarsi da un bellissimo sogno ad occhi aperti uscire all’aria gelida della città a fine serata, lasciando alle nostre spalle non solo la speranza di ritornare ma anche la consapevolezza di aver esaudito un sogno che non è concesso a tutti ma che tutti dovrebbero vedere realizzato: essere testimoni di eccellenza, sentirsi ispirati, commossi, e parte di qualcosa di unico e ciò può avvenire soltanto mediante l’educazione al teatro, un favore che siamo tenuti a fare a noi stessi.
Federica Massafra